martedì 21 ottobre 2008

Cronaca di un intervento programmato!

E’andata…

Finalmente posso urlarlo!!!!

E adesso posso scrivere la cronaca di questo intervento programmato.

Il giorno lunedì 13 alle 8 siamo al Gaslini per sottoporre Leonardo alla visita con l’anestesista, e numerino alla mano siamo in una saletta ad aspettare il nostro turno insieme ad altri genitori, bambini, storie.

Io e Leonardo ci sediamo ad aspettare il nostro turno, mentre il papà circumnaviga tutto il reparto con la piccola peste che abbiamo dovuto portare con noi.

L’attesa è lunga, lunghissima.

Passiamo le successive due ore chiusi in quella saletta…

Mi sentivo il cuore chiuso in una morsa, non tanto per l’ansia per la visita di mio figlio, quanto per tutto il dolore che ci circondava.

C’erano famiglie provenienti da ogni parte d’Italia, con bambini affetti dalle più terribili malattie, idrocefalia, tumori, malformazioni …. La cosa che più mi ha colpito è vedere la palese rassegnazione negli occhi di quelle mamme e quei papà che raccontavano del male dei loro figli.

Ho ringraziato Dio con tutto il cuore di essere lì per una semplice, anzi semplicissima adenoide tonsillectomia, anche se per me, per il mio cuore di mamma era una cosa importante.

Finalmente tocca a noi, Leonardo viene visitato, noi veniamo “intervistati” su tutta la passata storia clinica del bambino e nostra personale e ci spediscono in reparto dove abbiamo ancora una tappa, l’ultima visita con l’otorino e conferma dell’intervento.

Arriviamo lì, tocca subito a noi , visitano Leo e ci chiedono se per noi và bene anticipare l’intervento alla mattina successiva. Va bene, nessun problema.

A casa prepariamo la borsa con l’occorrente per la degenza e il soggiorno forzato di Lorenzo a casa dei nonni…

E così dopo una notte insonne arriva mattina.

Per essere in reparto alle 7, mi alzo alle 5 del mattino, mi preparo, sveglio mio marito, vesto i bambini ancora nel letto cercando di non svegliarli e li metto in macchina che ancora dormono. Partiamo!!!!

Ho lo stomaco chiuso, l’ansia a mille, lacrime che ogni tanto fanno capolino e mi riempiono gli occhi, ma respiro profondamente e le ricaccio indietro.

Alle ore 7, stranamente puntuali , siamo nel parcheggio dell’ospedale, dove c’è già mio padre, quel sant’uomo , che è venuto a prendere il piccolo per portarlo a casa con loro.

Saluto il nanetto che non si rende conto di nulla, sveglio Leonardo ed entriamo in quella che per un giorno e mezzo sarà la nostra “casa”.

Tutto è molto veloce, come ci annunciamo a Leonardo viene misurata febbre e pressione, viene messo un braccialetto al polso con nome , cognome, data di nascita e una lettera, la lettera Q , ci viene assegnato il letto, il n. 6 , e ci dicono di sistemare la roba, mettere il pigiamino al bambino ed attendere nella sala giochi, dove verremo chiamati quando sarà il nostro turno.

Leo fa subito amicizia e si mette a giocare.

Io e mio marito ci sediamo in silenzio ad aspettare.

Dopo circa un’oretta si sente provenire dagli altoparlanti un “ dlin dlon dlan “ e una voce che dice “ il bambino con la lettera P è atteso in sala operatoria” …. Ci guardiamo in faccia straniti da questa cosa, sembriamo al supermercato quando dicono “ stiamo per servire il numero 4!!!!!! ” , cioè mio figlio per oggi non è Leonardo, ma il bambino con la lettera Q!!!! Questa cosa non mi piace , non so perché ma l’idea che vengano catalogati per lettera o numero , mi fa pensare che non vengano trattati come persone. Mah!!

Comunque la lettera P , ovvero Niccolò , parte alla volta della sala operatoria.

Noi attendiamo ancora un’oretta e poi “finalmente “ Leonardo viene chiamato.

Già al “ dlin dlon dlan “ mi si ferma il cuore … papà saluta Leonardo che ancora non ha ben capito cosa sta per succedere , e a me si riempiono gli occhi di lacrime …. Forza Ely, respira, respira, respira, non devi piangere, Leo ti deve vedere tranquilla!!!

Entriamo in sala operatoria dove a me viene messo camice verde, cappello verde e copri scarpe verdi, Leo viene sistemato su una barella e gli viene praticata la pre-anestesia, un piccolo microclisma.

L’infermiera mi spiega ciò che sta facendo, mi dice che tra poco Leonardo si assopirà e appena pronto verrà portato via e io dovrò uscire e aspettare fuori . NO, non voglio lasciarlo.

Gli occhi mi si riempiono di nuovo di lacrime, il cuore accelera i suoi battiti, vorrei prendere leo e portarlo via, vorrei, in quel momento , prenderlo e ri-ficcarmelo in pancia, lì era protetto, lì nessuno poteva fargli del male.

Respira Ely, respira….

Leonardo si guarda intorno e comincia a farmi domande del tipo “ perché sei vestita da dottoressa???” “ cos’è quello??? “ “ a cosa serve quest’altro????” , fino a che dopo pochi minuti la preanestesia comincia a fare il suo effetto e Leo comincia a sembrare un ubriaco… giuro che ho riso tanto ma tanto che alla fine mi sono convinta del fatto che venga fatta al bambino ma allo scopo di tranquillizzare la mamma… era buffissimo , intontito ma buffissimo!!!!

Ed ecco che entra l’infermiera e se lo porta via….

Sta volta le lacrime arrivano agli occhi e rigano il volto , che brutta sensazione…

Mi tolgo cappello e casacca ed esco fuori, dove trovo mio marito in piedi davanti alla porta con la mia borsa in mano e il suo evidente stato di nervosismo.

Gli dico “ è dentro “, ora dobbiamo solo aspettare . Sono le 10.05 .

Andiamo al bar a fare colazione, andiamo a comprare il giornale, e torniamo in reparto. Guardo l’ora e sono le 10.20 , e io che speravo che fosse passato più tempo…

Entriamo in camera , ci sediamo, ci alziamo, camminiamo, riceviamo i primi sms di amici e nonni che chiedono notizie, guardiamo l’orologio, camminiamo avanti e indietro, ci sediamo, camminiamo, ci sediamo …. Il tempo si è fermato!!!! Ma quanto ci vuole?????

Finalmente alle ore 11.10 sentiamo il “ dlin dlon dlan” e la voce ormai familiare che annuncia che “ il bambino con la lettera Q sta uscendo dalla sala operatoria” ….

Ci fiondiamo davanti al blocco operatorio ed eccolo lì che esce, il mio bambino….. è sdraiato sulla barella, appoggiato su un fianco e dorme… è gonfio in viso e ha rigagnoli di sangue che gli escono dal naso e dalla bocca e gli segnano il visino. Che impressione. Ma che gli avete fatto????

Lo prendo e lo mettono nel lettino e lui si lamenta un po’, ma poi si riaddormenta subito.

Io e Manlio ci tuffiamo su di lui a guardarlo, accarezzarlo, controllarlo.

Ha una manina fasciata in quanto gli hanno lasciato un ago in vena per eventuali flebo, e al dito di un piede gli hanno messo un sondino collegato ad un piccolo monitor dove vengono registrati il numero di battiti cardiaci e la saturazione di ossigeno nel sangue.

Amore mio dolce… che faccino che hai….

Le lacrime tornano a fare capolino, ma io le ricaccio per l’ennesima volta indietro…

Leonardo passa praticamente tutta la giornata a dormire, per fortuna, anche perché ogni volta che si sveglia piange dal male cercando di attaccarsi al mio collo .

Finalmente in serata è un po’ più vigile, proviamo a bere un piccolo sorso d’acqua, ma ha molto , moltissimo male e urla.

La notte non dorme praticamente nulla perché vuole andare a casa e finalmente alle 7 del mattino del giorno successivo, nonostante vomito e febbre ci sbattono letteralmente fuori a calcioni…. Il letto è già pronto per un altro bambino!!!!

E’ già passata una settimana.

Leonardo sta cominciando a mangiare qualcosa di solido, anche se per ora nulla di caldo .

Se già era magro adesso è proprio pelle e ossa, ma finalmente respira!!!!! Respira col naso senza russare anche da sveglio!!!!

La cosa strana è che ha cambiato voce!!!!

Anche lui và in giro gongolando e dicendo a tutti che ha “ la voce nuova “!!!!!

………

p.s. anche in un momento così delicato io sono riuscita a fare la mia solita figura del cavolo ….

Alle 9 di sera quando abbasso gli occhi e mi guardo i piedi per togliermi le scarpe ,e mi accorgo che ho gironzolato tutto il giorno con i soprascarpe verdi ai piedi!!!!!

4 commenti:

Admin ha detto...

E vai Ely!!!
Grande il tuo Leonardo con la sua voce nuova, e soprattutto la sua vita nuova. Spero si sia meritato un bel regalo tipo vacanza a Disneyland!
Un abbraccio di cuore

dolcesalato ha detto...

Ely, sei una mamma davvero forte, io spero non mi capiti mai, perchè non so se riuscirei a sopportarlo.
Anch'io mi sono operata da piccola (5 anni) di tonsille e adenoidi, mi ricodo ancora il male, ma soprattutto che potevo mangiare tantissimi gelati :D
Un abbraccio a te ed un bacione a LEO
Sabry

^Ely^ ha detto...

Grazie ragazze....
Spero di non rivevere mai più questi momenti!

Unknown ha detto...

sono tanto felice che sia andato tutto bene...non immagino nemmeno la tua/vostra sofferenza e forza...che bello leggere le cronache felici quando tutto si è risolto..